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 FINALE DI BAGGIO 1994

Non c'è mai stato ritorno dallo strazio degli shootout per il Divin Codino, che ancora oggi non riesce a scrollarsi di dosso quella sensazione. Qualcosa che si ricorda guardando e a meno che dal Brasile non si senta tutto il dolore del mondo per un giocatore riconosciuto come il migliore in Italia in quel momento. 

BAGGIO VS NIGERIA

Fu in semifinale che Baggio dimostrò perché era uno dei migliori giocatori dell'epoca. Giocando contro il bulgaro Hristo Stoichkov, anch'egli determinante per il raggiungimento delle semifinali, Baggio ha trovato due volte la via della rete per battere gli avversari per 2-1 e raggiungere la finale. Il primo gol è stato realizzato con la classe di Baggio, che ha reagito rapidamente a una rimessa laterale, lasciandosi alle spalle un difensore bulgaro e superandone un altro con un dribbling e una conclusione sublime. Il secondo è stato un classico gol da attaccante, quando ha superato la trappola del fuorigioco bulgaro con un colpo secco.

BAGGIO

La finale si svolse al Rose Bowl di Pasadena, in California, dove l'Italia affrontò la fenomenale squadra del Brasile, formata da stalloni come Romario, Bebeto e il capitano Dunga. La partita si concluse senza gol dopo i tempi supplementari, l'unica finale di Coppa del Mondo FIFA in cui non è stato segnato un gol, ma entrambe le squadre hanno avuto diverse occasioni.

La maggior parte delle persone ha dimenticato che Franco Baresi e Daniele Massaro avevano fallito le loro occasioni, quando l'affidabile Baggio si è presentato ai rigori con l'Italia sotto per 3-2. Doveva segnare per mantenere l'Italia in partita. Si era allenato e aveva sognato per tutta la vita di essere lì, ma Roberto mandò la palla sopra la traversa per far scoppiare festeggiamenti selvaggi tra i giocatori e i tifosi brasiliani. Rimase al suo posto, a testa bassa, in preda all'incredulità, e lasciò il campo in lacrime. 

BAGGIO SBAGLIA IL RIGORE

Chi si ricorda che, come Baggion ha sottolineato nella suanella sua autobiografia, che con l'Italia di Franco Baresi e Daniele Massaro che avevano sbagliato entrambi i rigori, il Brasile avrebbe comunque vinto la Coppa del Mondo se fosse stato segnato l'ultimo calcio piazzato, anche se Baggio avesse trasformato il suo.

Chi ha visto la partita ha potuto percepire la disperazione e il dolore di Robby ovunque si trovasse (escluso il Brasile, ovviamente). 

Nel settembre 1994, il quotidiano italiano La Repubblica scriveva: "Intorno a Roberto Baggio c'è il tintinnio del cristallo che si frantuma. Dentro Roberto Baggio c'è ancora qualcosa che scricchiola: può essere il sogno di vincere una coppa, o il brivido stanco di un rigore sbagliato. Forse anche un muscolo. E così tornano vecchie e nuove debolezze: i limiti fisici e psicologici di un giovane usato come totem e talismano, di un campione a cui si chiede troppo, e se non è tutto, non è niente. Ogni cura, ora, sembra un palliativo, un'aspirina data a un moribondo".

In una recente intervista, Baggio ha dichiarato: 

"Dovevano scegliere un'immagine dalla finale e hanno scelto il mio errore", ha scritto, apparentemente inconsapevole dell'irresistibile tragedia drammatica che aveva servito.

"È lo stesso senso di amarezza del 1994", ha detto l'anno scorso. "Non è diminuito e non credo che passerà mai".

Dopo il ritiro dal gioco nel 2004, Baggio è stato molto celebrato per le sue iniziative di beneficenza, tra cui quella di diventare ambasciatore globale delle Nazioni Unite. delle Nazioni Unite nel 2005. È stato direttore tecnico della Federazione Italiana Giuoco Calcio dal 2010 al 2013.

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